Flora delle Alpi Giulie

Le Alpi Giulie sono costituite da rocce sedimentarie di più recente formazione rispetto le vicine Alpi Carniche. La natura carbonatica dei suoi massicci ha permesso la formazione di diffusi e importanti fenomeni carsici. Esse presentano, soprattutto nella parte sud-orientale, delle vie attraverso le quali passano i venti freddi che contribuiscono in modo rilevante a ridurre i limiti altimetrici.

Nel piano montano, a 900 metri di quota, si trovano due importanti zone umide: i laghi di Fusine e il lago del Predil. A quote più elevate troviamo i biotopi del Laghetto di Sompdogna e la torbiera dl Lussari.

L'interesse naturalistico di questi ambienti, soprattutto in conseguenza della loro rarità, è particolarmente elevato. L'importanza di tali ecosistemi è stata sottoliuneata anche in sede internazionale nella Conferenza sulle zone umide di Ramsar, dove sono stati decisi dei provvedimenti sia in sede nazionale che internazionale.

La flora delle Alpi Giulie è ricchissima in specie e molti alpinisti, scopritori di queste cime rocciose, erano dei botanici: citiamo soltanto Julius Kugy, il quale spinto inizialmente dalla passione per la ricca flora presente su queste montagne, le esplorò lungo versanti fino ad allora mai percorsi scoprendo itinerari anche molto impegnativi che nessuno aveva mai percorso prima. Egli per tutta la vita abbinò l'esplorazione alpinistica alla ricerca botanica,  in particolare a specie rare, come la vana ricerca della Scabiosa trenta.

Tra le località turistiche più frequentate dai turisti e ricche di bellezze foristiche ricordiamo i Piani del Montasio dove, accanto a specie tipicamente alpine, possiamo trovare alcune specie endemiche, come Papaver julianum e Lilium julicum.

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